Ecco le mostre da non perdere ..... appuntamenti a Milano, Firenze, Roma, Vienna a Winterthur
A MILANO
1. fino al 2 febbraio Quarant'anni d'arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013,
La Galleria Massimo Minini compie 40 anni. E per festeggiare il compleanno sceglie una location d'eccezione: la Triennale, trasformata per l'occasione in una versione maxi della storica sede bresciana. In scena, un compendio di storia dell'arte: si parte dagli anni 70 e 80 coi lavori di Kapoor e Ontani, si percorrono i 90's con Cattelan e Buren, fino ad arrivare ai giorni nostri con Sehgal, Halley e Ghirri. Let's party!
2. fino al 31 gennaio
Marcus Jansen,
Forza creativa, mistero e colore. Ecco i segni particolari di Marcus Jansen, artista Usa specializzato nel ritrarre metropoli costellate da giocattoli, finestre sbarrate e detriti industriali. 46 anni, nei suoi lavori fa convivere Titanic e Arca di Noè, Mago di Oz e Saddam. La Rizzi & Ritter celebra il suo mondo cupo ed enigmatico con 20 tele.
3. fino all'1 febbraio
I'm ok, Galleria Colombo,
Sono fratelli, lavorano in simbiosi e creano opere che assemblano arte, fumetti, psichedelia, punk e skate. Si chiamano Clayton Brothers e sono una delle voci più irriverenti del Lowbrow Art (movimento californiano degli anni 70). La loro galassia sbarca alla galleria Colombo con I'm Ok. Obiettivo: esortare i visitatori a riflettere sulla domanda «Come stai?».
A FIRENZE
fino all'8 febbraioCosmogonia,
Più che un artista, un santone della Transavanguardia. Venerato da galleristi e vip, Enzo Cucchi ha rivisitato il quotidiano attraverso scultura, pittura e filosofia. Da Poggiali e Forconi presenta Cosmogonia, tour inedito dedicato allo spazio. L'opera top? Tre mega-arazzi di lino su cui compaiono tasche, ricami e inserti di tessuto. «Così - dice l'artista marchigiano - racconto il mistero della creazione».
A ROMA
fino al 4 maggio
Le vie del sacro, La Pelanda,
È possibile girare il mondo standosene in uno spazio circoscritto? Risposta: sì. L'incantesimo è opera del fotografo jap Kazuyoshi Nomachi che, attraverso la mostra Le vie del sacro al centro di produzione culturale La Pelanda, accompagna lo spettatore dalle Ande al Sahara, dal Nilo ai ghiacciai ugandesi. Leit motiv delle 200 immagini, raccolte in 40 anni di girovagare, è la sacralità dell'esistenza quotidiana, «quella spiritualità - spiega il fotoreporter - che dà ritmo e senso anche alle condizioni di vita più dure».
A VIENNA
fino al 2 febbraio
In Radiance and Colour,«Avanti pittore, dipingi!». Così Emil Nolde si dava coraggio prima di iniziare a lavorare. Autodidatta, è stato anche falegname, intagliatore, illustratore, insegnante. Amava l'arte egizia, i fiori e la sua terra natale (si chiamava Emil Hansen ma cambiò il nome con quello della città in cui era nato, Nolde). Uomo tormentato, sempre in preda alla depressione, era ossessionato dai colori («non mi obbediscono», diceva). Eppure grazie a nuance e sfumature Emil è diventato un big del '900. Il Belvedere gli dedica In Radiance and Colour: 50 acquarelli dove si ammirano alcune fra le tonalità più struggenti della storia dell'arte.
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A WINTERTHUR
fino al 16 febbraio
Autotograph,
Spazia dal realismo alle esplorazioni più estreme con estrema nonchalance, lasciando sempre il suo inconfondibile trademark. «I miei maestri - spiega - sono Paul Strand e Moholy-Nagy» (come dire l’uno e il suo esatto opposto). Lui è James Welling, fotografo Usa, amatissimo da critici, collezionisti e colleghi. Al Fotomuseum presenta Autotograph, maxiesibizione dove espone i suoi lavori più sperimentali: formazioni di cristalli, studi al microscopio, vegetali solarizzati e dettagli di paesaggi lunari. Per scoprire (e superare) i confini dell’immagine moderna.
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