Silvia Marchesini, con le sue fotografie parla di quella dimensione di donna che è molto più di ciò che fa, ha fatto o le è stato concesso di fare. Con il recupero di oggetti di un recente passato, che diventano simboli del progresso, la fotografa gioca su misurati equilibri compositivi.
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Attraverso il filo conduttore dell’oggetto scarpa la fotografa indaga la donna, la sua fisicità e il suo mondo interiore, continuamente in relazione con lo spazio esterno. La sua ricerca è un percorso che superare i limiti della gabbia sociale e le sue restrizioni, indagando quel rapporto con gli altri e con sé, come specchio reale della molteplice
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Un modo di rapportarsi al “moderno” senza negarne l’identità passata ma ridefinendone i suoi ideali oltre i confini convenzionali aprendo così una finestra sull’interiorità femminile.
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