Fino all’11 gennaio 2015
la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita un’importante personale di Luigi Ontani, tra gli artisti più rappresentativi del panorama internazionale degli ultimi quarant’anni.
la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita un’importante personale di Luigi Ontani, tra gli artisti più rappresentativi del panorama internazionale degli ultimi quarant’anni.
Figura poliedrica, presente sulla scena artistica dagli anni Sessanta, all’inizio del decennio seguente inizia a prendere parte e, successivamente, a imporsi nel dibattito artistico contemporaneo con i suoi tableaux vivants: performance vestite o, meglio, travestite; iconografie viventi in cui Ontani – trasformato e mascherato – impersona figure storiche, mitologiche, letterarie e popolari tra cui Pinocchio, Dante Alighieri, Giuseppe Garibaldi, San Paolo di Caravaggio, San Luca del Guercino o I Prigioni di Michelangelo.
La mostra accoglie una selezione di opere fotografiche, frutto dell’intensa ricerca dell’artistabolognese, ritenuta germinale e particolarmente significativa all’interno dello sviluppo della sua produzione.
Ontani sceglie la fotografia quale mezzo che meglio si confà a interpretare la sua opera; uno strumento che documenta le sue performance artistiche, tradotte – appunto – in fotografie dai formati diversi, recuperando una pratica che può essere fatta risalire alle interpretazioni viventi dei vangeli medievali, ai trionfi allegorici rinascimentali e barocchi, nonché ai veri propri tableaux vivants realizzati durante la rivoluzione francese anche da artisti del calibro di Jacques-Louis David e tornata in voga nei salotti della Roma di inizio XX secolo.
Ontani sceglie la fotografia quale mezzo che meglio si confà a interpretare la sua opera; uno strumento che documenta le sue performance artistiche, tradotte – appunto – in fotografie dai formati diversi, recuperando una pratica che può essere fatta risalire alle interpretazioni viventi dei vangeli medievali, ai trionfi allegorici rinascimentali e barocchi, nonché ai veri propri tableaux vivants realizzati durante la rivoluzione francese anche da artisti del calibro di Jacques-Louis David e tornata in voga nei salotti della Roma di inizio XX secolo.
Ontani ricorre alla tecnica fotografica in quanto occasione per sperimentare molteplici possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano, percorrendo così il suo viaggio “transtorico” attraverso il mito, la maschera, il nudo, il simbolo e la rappresentazione iconografica.
Reinterpretando situazioni storicamente e/o geograficamente lontane, l’artista fa rinascere le forme di celebri dipinti del passato o del rito,praticando una “poetica dell’essere altrove” che accorcia, al contempo, le distanze tra arte e vita, in cui il corpo dell’artista è sempre il soggetto, recuperando così un tema fondante in tutta la storia dell’arte, a partire dalla tradizione classica.
La mostra intende restituire la varietà di questa produzione, mostrando il susseguirsi di performance, d’après quali, tra gli altri, San Sebastiano nel bosco di Calvenzano d’après Guido Reni (1970), Meditazione après de la Tour (1970), DaviDRatto (1974-2008), Déjeunersurl’ArT (1992); opere come Bacchino (1970), Dante (1972), Pinocchio (1972), Le Ore (1975), Lapsus Lupus (1992), il dittico EvAdamo (1973-2004), e un ciclo indiano che comprende anche una serie di lavori degli ultimi anni.
Accompagna la mostra un catalogo bilingue – edito GAMeC BOOKS – che include testi di Giacinto Di Pietrantonio (Direttore GAMeC) e di Laura Cherubini (Curatore, Critico e Docente all’Accademia di Brera).
Accompagna la mostra un catalogo bilingue – edito GAMeC BOOKS – che include testi di Giacinto Di Pietrantonio (Direttore GAMeC) e di Laura Cherubini (Curatore, Critico e Docente all’Accademia di Brera).
Luigi Ontani è considerato unodei più influenti e innovativi artisti italiani contemporanei.
Dalla fine degli anni Sessanta ha utilizzato mezzi espressivi differenti quali la fotografia, la performance e video, sviluppando al contempo un uso molto personale dipittura e scultura. I suoi leggendari tableaux vivants e le sculture policrome in ceramica a grandezza naturale hanno prodotto una rottura netta con la tradizione, proponendo un’interpretazione assolutamente unica.
Tra le mostre più recenti e significative dell’artista ricordiamo alcune retrospettive dei suoi video e film giovanili (Tate Modern, 2010), nuove performance commissionate dalla Serpentine Gallery di Londra (2010) e dall’Hammer Museum di Los Angeles (2011).
Una grande retrospettiva del suo lavoro è stata ospitata dal Castello di Rivoli, Torino (2011) e alla Kunsthalle diBerna (2012).
Altre mostre personali sono state ospitate al Kunstverein di Francoforte e al Groninger Museum (Paesi Bassi, curata da Jan Hoet nel 1996), al MoMAPS1 di NewYork (curata daCarolyn Christov Bakargiev nel 2001), alla Bangkok National Gallery (2002) allo S.M.A.K.di Ghent (2004), al MAMbo di Bologna (2008) e al Museo di Capodimonte, Napoli(2010).
Ontani è stato invitato alla Biennale di Sydney (1986), alla Triennale di Nuova Delhi (1991), a Manifesta (2008) e ha partecipato a sei edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003).
Fonte: http://www.artribune.com/dettaglio/evento/37435/luigi-ontani-tableaux-vivants/
Dalla fine degli anni Sessanta ha utilizzato mezzi espressivi differenti quali la fotografia, la performance e video, sviluppando al contempo un uso molto personale dipittura e scultura. I suoi leggendari tableaux vivants e le sculture policrome in ceramica a grandezza naturale hanno prodotto una rottura netta con la tradizione, proponendo un’interpretazione assolutamente unica.
Tra le mostre più recenti e significative dell’artista ricordiamo alcune retrospettive dei suoi video e film giovanili (Tate Modern, 2010), nuove performance commissionate dalla Serpentine Gallery di Londra (2010) e dall’Hammer Museum di Los Angeles (2011).
Una grande retrospettiva del suo lavoro è stata ospitata dal Castello di Rivoli, Torino (2011) e alla Kunsthalle diBerna (2012).
Altre mostre personali sono state ospitate al Kunstverein di Francoforte e al Groninger Museum (Paesi Bassi, curata da Jan Hoet nel 1996), al MoMAPS1 di NewYork (curata daCarolyn Christov Bakargiev nel 2001), alla Bangkok National Gallery (2002) allo S.M.A.K.di Ghent (2004), al MAMbo di Bologna (2008) e al Museo di Capodimonte, Napoli(2010).
Ontani è stato invitato alla Biennale di Sydney (1986), alla Triennale di Nuova Delhi (1991), a Manifesta (2008) e ha partecipato a sei edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1978, 1984, 1986, 1995, 2003).
Fonte: http://www.artribune.com/dettaglio/evento/37435/luigi-ontani-tableaux-vivants/
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